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LA PELLE: IL CONFINE TRA ME E GLI ALTRI

Aggiornamento: 2 apr


La pelle ricopre tutto il nostro corpo ed è il nostro involucro, ciò che delimita il nostro mondo da quello esterno. E’ la nostra barriera ed attraverso essa esprimiamo ciò che siamo, i nostri stati d’animo e le nostre emozioni.

Possiamo diventare “rossi per la vergogna” o “pallidi per la paura”, per gli stessi motivi possiamo “sudare” o “avere la pelle d’oca”.

La pelle è quindi una grande superficie che ci protegge, su cui possono notarsi processi somatici e psichici, che riguardano soprattutto i contatti interpersonali.

Parlando di malattie dermatologiche ci riferiamo a disturbi comuni come dermatiti, orticaria, vitiligine, acne o psoriasi.

La dermatite: è una malattia della pelle caratterizzata da uno stato infiammatorio che causa prurito, vescicole, gonfiore, rossore, croste e desquamazione. Essa sorge da paure, sensi di colpa, timidezza o senso di inadeguatezza che bloccano l’espressione di energie profonde che vorrebbero venire fuori. Si manifesta in soggetti che trattengono le proprie emozioni, temono il giudizio degli altri o sono timidi ed insicuri riguardo le proprie capacità. La dermatite ha a che fare con i problemi di “contatto”. Solo risolvendo il conflitto interno, tra le energie che vogliono emergere e la loro repressione, ci si può liberare dei suoi sintomi.

L’orticaria: è un’eruzione cutanea caratterizzata dalla comparsa improvvisa di pomfi rilevati, pallidi, rosati o rossi e pruriginosi. L’orticaria da stress può essere legata ad un pianto represso che segna momenti di grande amarezza o rabbia che viene sfogata, ma rivolgendo l’aggressività verso sè stessi.

L’acne: è una malattia infiammatoria della pelle che colpisce le ghiandole sebacee e i follicoli piliferi con la manifestazione di brufoli, che generalmente insorge durante la pubertà, ma può manifestarsi anche nell’età adulta causata dallo stress. Secondo la psicosomatica alla sua origine vi è la sensazione di non essere accettati dagli altri e tale sensazione porta a non accettare sé stessi. Proprio durante l’adolescenza si manifesta tale difficoltà d’accettazione da parte degli altri e di sé stessi, spesso si dubita delle proprie capacità e, non essendoci un’identità ancora ben sviluppata, si può avere difficoltà ad integrarsi con gli altri per paura di essere rifiutati. L’acne quindi si manifesta proprio per non avere relazioni con gli altri, e la sua comparsa caratterizza persone che non si amano, non hanno autostima ed hanno difficoltà ad esprimersi.

La psoriasi: si manifesta con chiazze di pelle arrossata, ispessita, ricoperta da uno strato di scaglie cutanee bianche. Le parti del corpo generalmente colpite sono: le mani ( indica un bisogno di contatto sociale voluto ma temuto), i piedi ( indica instabilità dell’io e del contatto con la realtà) ed i gomiti (manifesta dinamiche competitive che causano sofferenza). La psoriasi indica quindi, la difficoltà a comunicare le emozioni tanto in entrata (come nelle allergie) quanto in uscita (come nell’acne). Il rosso simboleggia un’aggressività trattenuta, le scaglie bianche manifestano il tentativo di purificarsi. Caratterizza persone che possono anche sembrare socievoli, ma che in realtà, non si aprono a relazioni profonde, fanno fatica ad esprimere le proprie emozioni in modo diretto e si percepiscono fragili soprattutto nelle relazioni affettive.

Insomma, sicuramente bisogna ricorrere a cure dermatologiche, ma la componente psicologica sull’insorgenza e cronicizzazione della patologia ha un ruolo importante, anche perché le malattie dermatologiche causano disagio psicologico e problemi di autostima con sentimenti annessi, determinandone un circolo vizioso.

Esse esprimono un disagio nascosto, segnalano che il "confine" con il proprio ambiente non è più in equilibrio. Con i disturbi cutanei si manifestano i conflitti emotivi e la difficoltà nell’esternare e condividere le proprie emozioni, tenendole latenti, perché vengono ritenute dalla persona negative e quindi cattive. Sorgono quindi difficoltà per lo più relazionali e conflitti legati all’accettazione o al rifiuto di sé stessi e degli altri.

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