I trattamenti chemioterapici spesso causano una serie di disturbi che vanno ben oltre la perdita dei capelli. Nelle donne, inducendo la comparsa della menopausa prematura, si possono ad esempio manifestare: sintomi vasomotori, disfunzioni sessuali e disturbi uro-genitali, che includono secchezza vaginale, prurito, irritazione e frequenti infezioni del tratto urinario che rientrano nel quadro della Sindrome Genitourinaria della menopausa (Genitourinary Syndrome of menopause-Gsm).
Questa condizione può compromettere la qualità della vita, ma anche l’efficacia della cura, perché l’aderenza al trattamento, cioè l’assunzione della terapia oncologica, può diventare scarsa o, addirittura, essere interrotta precocemente.
Il modo e l’intensità con cui si manifestano i sintomi possono variare da donna a donna e dipendono molto anche dall’età . Generalmente insorgono lentamente; Si comincia a percepire prima la secchezza vaginale, poi i dolori durante i rapporti sessuali. Successivamente è possibile che si verifichino delle perdite di urine in seguito a uno starnuto o a uno sforzo fisico per la compressione delle pareti addominali, oppure, che si avverta l’urgenza di urinare, improvvisamente, senza riuscire a trattenersi. Fino ad arrivare anche al calo del desiderio sessuale.
I rimedi disponibili per la Gsm
Il trattamento di prima linea della sindrome genitourinaria da menopausa indotta prevede l’impiego di rimedi non ormonali con idratanti vaginali, lubrificanti e gel. Per ottenere dei buoni risultati devono essere applicate immediatamente, anche prima di cominciare i trattamenti oncologici o in stretta concomitanza. Altrettanto ottimi sono gli esiti che si raggiungono attraverso i laser vaginali. Ne esistono di ablativi e non ablativi: questi ultimi sono da preferire ai primi, poiché non ledono i tessuti e inducono a una produzione fisiologica di collagene e acido ialuronico.
Se accusi questi fastidi parlane con il tuo oncologo. Ti saprà consigliare cosa fare per migliorare questa situazione.